Barack, Michelle e Joe. In questi ultimi giorni di Presidenza, Obama sta rendendo omaggio a chi gli è stato più vicino in questi anni. Sua moglie Michelle, non una first lady ‘classica’ ma una combattente, forse più dura del marito a volte. E poi il suo vice, Biden. Una storia personale degna di un film. Esperienza, affidabilità, competenza. Un VicePresidente attivo ed utile. E soprattutto un amico. Alcuni dicono che Michelle Obama in futuro potrà ambire alla Casa Bianca. Quel che è certo è che Joe Biden avrebbe di sicuro ricoperto in modo eccellente il ruolo di Presidente.
Purtroppo però i Democratici hanno dovuto pagare un ‘prezzo’ ai Clinton, alle loro ambizioni, alla voglia di rivalsa di Hillary, sconfitta nel 2008 e poi alleata di Obama a patto di essere Lei la candidata alla fine del mandato del Presidente. Quel prezzo non è stato pagato solo da Obama e dai Democratici. Sarà pagato da tutti gli americani e forse dal resto del Mondo.
Tra sette giorni esatti inizia l’era Trump. Basta leggere i nomi dei membri del suo governo per inorridire. Sotto ogni aspetto e tema.
Trump non è un folle. Non porterà gli Stati Uniti alla terza guerra mondiale. Ma Trump non è un uomo politico e soprattutto è un egocentrico misogino con manie di persecuzione e nessuno stile. L’immagine dell’America ne risentirà, questo è certo. Alcuni dicono che prima poi l’establishment si sbarazzerà di lui affidando le sorti del Paese al suo vice Mike Pence. Potrebbe essere ma non è affatto detto. Di sicuro c’è solo il totale cambio di faccia della Casa Bianca e “dell’essere” Presidente degli Stati Uniti. Se Clinton rischiò di essere cacciato per un pompino, oggi a Trump sarà permesso tutto. Ma proprio tutto. Vista la sua storia e la vittoria alle elezioni suo malgrado.
Negli otto anni di governo, Obama ha commesso molti errori, soprattutto in politica estera. Ma al netto di ogni recriminazione e delusione, credo sarà presto rimpianto. Barack, Michelle e Joe. Ci mancheranno.